Libri - Zazie nel metrò di R. Queneau

La lettura di "Zazie nel Metrò" è iniziata per me come una semplice lettura di piacere che si è, però, fin subito trasformata in un confronto più profondo con l'abilità stilistica di Queneau e con gli importanti temi trattati attraverso l'ironia e il surreale dall'autore.

Siamo nella Parigi degli anni '50. Zazie è una ragazzina vivace e impertinente che, dalla campagna francese, raggiunge la capitale con la madre e viene lasciata per un paio di giorni alle cure dello zio Gabriel. L'unico reale interesse e obbiettivo della piccola è esplorare la fantasmagorica metropolitana che attraversa le fondamenta della Ville Lumière. Ciò -nonostante il titolo, che solo giunti all'ultima pagina scopriremo antifrastico- non avverrà mai a causa di uno sciopero. Questo, pur generando proteste e ribellioni nella piccola Zazie, non le impedirà di avere molteplici e stravaganti avventure nella grande città: incontrerà personaggi strani, ambigui e surreali che la coinvolgeranno in situazioni ed esperienze al limite del possibile. Nel corso di queste tante singolari e grottesche vicende avremo modo di entrare in contatto con l'identità e la vita di Zazie e di suo zio Gabriel che lasceranno spazio a molte riflessioni nel lettore attento e accorato.

Queneau riesce a portare la crudeltà della disfunzionalità familiare e sociale, delle rotture e degli abissi interiori, della violenza fisica e verbale, nella stralunata leggerezza di questo breve racconto con una delicatezza prorompente che,a tratti, fa percepire al lettore un disagevole senso di complicità con l'indifferenza e l'ipocrisia dell'ambiente circostante, portato sì all'eccesso da un sottile surrealismo ma molto coerente con la realtà di quegli anni.

Zazie nel metrò sembra, forse complice la bellissima copertina dell'edizione Einaudi, un libro molto più facile, leggero e digeribile, ma lo spiazzamento emotivo e il caos interiore sono sempre dietro l'angolo, questo è a mio avviso un grande merito dell'autore e del testo ma potrebbe, per le stesse ragioni, non essere gradito e digeribile a tutti. Data la brevità del libro, che consta attorno alle 150 pagine, consiglio vivamente ad ogni lettore di scoprirlo in autonomia, poiché -che piaccia o no- "Zazie nel metrò" resta un libro che deve essere letto: per le tematiche, per la caratura stilistica, per l'importanza estetica e formale di molte scelte fatte dalla penna di Queneau.

In ultimo, per deformazione professionale, non ho potuto fare a meno lungo il corso di tutta la lettura di chiedermi quanto fosse ben trasponibile in una pièce teatrale: tante sono le possibiltà che offre quante le difficoltà da dirimere se si scegliesse di rappresentare la storia di Zazie in teatro. So che qualcuno ha tentato qualche volta l'impresa, ma resta un opera rara da vedere su palco. È invece possibile vedere la trasposizione cinematografica girata nel 1960 dal L. Malle, di cui nell'edizione Einaudi è reperibile (oltre al bellissimo saggio di R. Barthes) una breve intervista che spiega com'è nato il film e quali sono stati gli scogli e le soddisfazioni del regista. Esiste, in fine, anche una graphic novel di cui ho ricevuto qualche feedback negativo e che, in una scorsa superficiale, non ho particolarmente apprezzato ma lascio a chi desidera avventurarsi in questo genere di letture la reale sentenza. 

L'unica cosa che mi sento di consigliare vivamente, sia per la visione del film che per la lettura della graphic novel, è di non anticiparle alla lettura del libro in quanto è davvero focale per esperire, capire e apprezzare quest'opera confrontarsi in modo pieno con l'autore, le sue abilità e le sue scelte.

Se desideri leggere il li libro clicca qui: "Zazie nel metrò", R. Queneau - Libro
Se desideri vedere il flim clicca qui: "Zazie nel metrò", L. Malle - Film
Se desideri leggere la graphic novel clicca qui: "Zazie nel metrò", Clément Oubrerie - Graphic Novel 

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